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VIII.

In questa ottava predica (tratta) come l'uomo
de' rafrenare la lingua

Draco iste quem formasti ad illudendum ei: omnia ad te expectant (Ubi supra). Questo drago, questa maledetta bestia, dice David, la quale tu, o Idio, hai formata perchè noi ce ne facciamo beffe; non di meno noi pure aspettiamo la grazia da te. A le grazie stamane.

Tu hai ne’ due dì precedenti inteso1 tre divisioni di quello che s’è potuto dire di questo maledetto dracone del detrattore: prima della sua velenosa condizione; draco iste, e vedesti la sua malizia e la sua superbia e la sua crudeltà. Nel dì di ieri vedesti la sua condizione, e come era fatto; dove vedesti sette teste con sette malignità. Ogi aviamo a vedere il resto. Draco iste quem formasti ad illudendum eiecc. Doh! ode pur David in un altro luogo, parlando pure di questo maladetto dracone, che è in aiutamento del detrattore2: Tu confirmasti in virtute tua mare ed confregisti capita draconis: dedisti eis escam populi Ethipum. Doh, ode parlare, che Idio ti benedica!— Tu hai confirmato il mare, cioè la mente gattiva in tua virtù: (doh, tu non odi!) confirmerai el mare, cioè sarà confirmato nella tua virtù. Contrivisti, confregisti capita draconis; tu romparai el capo a questi draconi; sai, del dracone d’ieri, e daralo a’ diavoli. Dedisti

  1. Il Cod. Sen. 6, Tu ài veduto ne’ duo dì precedenti ec.
  2. Gli altri Codd., ma erratamente, detratto.