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predica settima | 177 |
dimostrarrà che ’l muova uno buon zelo con la lagrimetta; e colui che lo sta a udire e vedere, li parrà che elli sia tutto buono, et elli è tutto1 gattivo dentro. Sai come costui sta? Come sta una magagna, la quale è cuperta di sopra, sai; così costui è inorpellato di sopra; e la mente semplice non sa più là: crede quello che ella vedendi fuore; e quando elli parlarà, et elli dice: — oh! io l’ho tenuto segreto già cotanto tempo, e nol volsi mai dire2 a persona. Ora io nol posso tenere più; e se non fusse ch’io l’ho udito da altri, io non l’arei mai detto. Poi che si sa da altri, e dicollo, io el posso ben dire, io. — E questi so’ quatro modi del detrattore, e’ quali usa quando vuole detrarre. prima, il bene, se è fatto, egli l’occulta: l’altro, s’egli pure nol può occultare, et egli el niega; l’altro, se pure nol può negare, almeno egli el moza e spegne quanto può. E se pure e’ nol può spégnare, almanco egli l’attosica. E questo basti per le quatro teste del maladetto dracone, ch’è significato el detrattore. Queste che hai udito3, so’ quelle teste che spengono et occultano il bene. Or vedrai ora le tre teste le quali accrescano il male che si fa; vedrai quanta è pessima questa mala lingua detraente4.
La prima cosa che fa questa maledetta lingua serpentina, sì usa uno atto che si chiama pubblicativo. Doh! Intendelo più alla chiaroza. Poniamo che sia vero che tu sai che uno peccato è fatto et è secreto, cioè che poche persone il sanno, fra le quali persone tu il sai tu. Sappi che se tu il palesi per niuno modo senza quelli ordini che t’ha dato la Chiesa, tu se’ detrattore. E se tu