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predica settima 175

come l’altro dì aveva fatto all’altro cavallo. E ritornato la sera, anco la donna el domanda come era andato il fatto di questo cavallo, e quello che elli se ne diceva per Roma. Elli rispose: — madama, poca gente è corsa a vederlo a rispetto che fu la gente d’ieri. — Anco costei el dì seguente ne fece scorticare un altro, e simile mandò questo famèglio per Roma nel propio modo. E andando per Roma, non quasi persona andava a vedere questo cavallo. E tornato la sera a casa, ella el domanda: — che s’è detto per Roma di questo cavallo? — Elli rispose: — madonna, non quasi persona è venuta a vederlo, e poco di ciò si parla. — Allora costei disse in se medesima: — O, io posso pigliar marito; che se pure la gente vorrà parlare di me, poco tempo parleranno, che lor istancarà: da due o tre dì in là non sarà chi parli de’ fatti miei. — E come si pensò, così fece: ella prese marito. E come l’ebbe preso, e la gente cominciò a dire: doh! la tale giovana ha preso marito: ella forse non poteva stare in tal modo. — E questo bastò due o tre dì, e poi non si parlava di lei quasi nulla. E dico che costei fece molto bene1. ma non dico però che tu pigli marito tu, o vedova; imperò che potendo tu stare senza, ti dico che tu nol pigli. Io t’ho detto di costei, che ella fece bene, imperò che ella era giovana, e non credeva potere stare senza2. Così dico a te, che se tu ti senti non potere stare, piglialo; ma se te ne puoi stare, non pigliar più marito, e lassa parlare chi vuol parlare, e tu fa’ sempre bene. Hai nello Ecclesiastico a xj cap.:Qui

  1. Qui ha fine il quarto racconto edito da Zambrini .
  2. Alquanto diversamente il Cod. Pal.: ella era giovana, e non poteva stare senza marito.