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168 | predica settima |
Terzo modo è depravativo.
Sai che fa il detrattore quando egli non può nuociare affatto? Elli non si può tenere che egli non faccia qualche male: o poco o assai egli ne vuole fare in ogni modo. Sai, quando pure uno bene è fatto, che non si può occultare che egli non sia fatto, almanco fa egli questo, che egli dice: — Questo bene fu fatto, ma non fu fatto a buona intenzione. Costui non fece questo bene per volere che elli fusse bene. — Che se uno digiuna, elli dirà inverso d’un’altra persona: — Doh, voglia Idio che costui digiuni a buona intenzione! — E così va cacciando cotali folle, tu m’intendi. Così d’uno che farà una limosina, elli dirà: — Voglia Idio ch’ella sia fatta senza ipocresia! — Così quando uno andarà alla predica o alla messa o al vèsparo, elli dirà: — Voglia Idio che la sua intenzione sia dritta inverso di Dio! — E questi cotali vedendoli David in spirito di profezia, disse a Dio perchè elli non vedeva modo di potere campare dalla loro mala lingua: Dixi, custodiam vias meas 1: — Signor mio, guardami tu nella mia via, nella quale io vo a tua laude e a tua gloria, acciò che io non ne sia tirato fuori per la tanta loro iniquità. — Ma chi è quello che possa campare, che almanco di questi tali non parli per lo loro maledetto dire? Chè tale fu il quale non andava per altro, se non per udire o pontare; e come giugneva una parola a suo modo: — oh, io l’ho! — E che fa questo co2tale? Fa tanto col suo dire, con i suoi modi, sotto certi colori, che elli dirà tanto, che il vero parrà falso, e che il falso parrà vero. E che questo sia vero ode,