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162 | predica settima |
velenosa detrazione i segni che aveva questo draco, dove il vedesti disegnato in tre parole: draco magnus rufus. Oggi e noi diremo de la sua velenosa operazione; dove dice: habens capita septem et cornua decem, et in capitibus suis septem diademata; dove il Salmista ci dice: ad illudendum ei. Dico che noi aviamo a vedere come questo dracone era fatto, come egli aveva sette capi, et aveva dieci corna, e che aveva in capo sette corone. O donne, mettete in pònto le orechie, chè stamane non è niuno a chi non ne tochi.
Ma se ci sarà niuno che sia poco savio, accecato della verità, mentre che io gli dirò el peccato suo e ’l vizio suo, e elli dirà: — questo non toca a me, nè anco questo, ma toca al tale e alla tale mia vicina: o, o, e questo toca alla mia suociara, e questo toca alla mia nuora. — Simile diranno di questi cittadini, essendo gattivi e viziosi: — cotesto non toca già a me, ma elli toccò bene a la tale. — E così dirà bene di sé, e male del compagno.
Or porrai mente alla verità; che se tu non sarai ingannato da te stesso, io mi credo che tu ti confesserai èssare peccatore in molte cose, che per lo passato hai detto che tu se’ netto e puro. E però cominciamo a vedere in prima di queste sette teste. E nota che come tu vedi a questa maledetta bestia sette teste, così vedrai sette modi del detrattore tutti iniqui e pessimi.
Guarda nello Eclesiastico a XXVI cap.:Haec sunt septem nequitiae in corde dolosi et detrahentis1. E questo significa sette malignità nel cuore del doloso. Le quali
- ↑ Anzi ne’ Proverbi, e così: quoniam septem nequitiae sunt in corde allius(Bianchi).