tono la puza altrui. E tutti costoro sònno coloro i quali parlano male del prossimo loro1; e non pensate che uno detraga, che elli no’ lo detraga col cuore. E di questo tale dice nel Vangelio di santo Matteo: Malus homo de malo thesauro cordis sui profert mala2: — El gattivo uomo el quale ha nel suo cuore el gattivo tesoro, sempre profarrà3 male nel suo dire. — Anco David l’assomiglia a un’altra puza dove dice: sepulcrum patens est guttur eorum: — la puza di questa mala léngua è pegiore4 che la puza d’uno sepolcro puzolente; — imperò che uno sepolcro non può appuzzare se non il corpo, e costui appuzza il corpo e l’anima. Questi tali uomini si possono assimigliare al riccio il quale naturalmente puza; io non dico il riccio della castagna; io dico di quel riccio che si butta sopra l’uva il quale ha le penne così pontate, che tanto si involve sopra all’uva, che tutto se n’empie, e così se ne la porta via. Il quale riccio si dice che così li pute il fiato di sotto, come quello di sopra. Inde Seneca: Nihil refert ex qua parte intonet fetorem suum, de superiori vel inferiori: — Non fa niente da qual parte elli tuona, o di sopra o di sotto; in ogni modo puza a un modo. — Donde è la cagione? Sa’ la?5 — No — Odela: perchè elli è fradicio dentro. Anco è simile al leone, el quale sempre puza nella bocca sua; e come il lione devora le creature, così fa il detrattore; col suo parlare uccide ogni creatura. E però è detto: Susceperunt me sicut leo paratus ad praedam: —
- ↑ Gli altri Codd. leggono: E tutti costoro sono quelli che parlano male d’altrui, ditraendo il prossimo loro.
- ↑ Cap. XII, v. 35. Nella Volgata non sono le parole cordis sui
- ↑ Apocope di, proferirà.
- ↑ Il Cod. Pal. ha: la mala lingua puzzolente è peggiore ec.
- ↑ Il Cod. Pai.: La sai?