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predica sesta 155

tono la puza altrui. E tutti costoro sònno coloro i quali parlano male del prossimo loro1; e non pensate che uno detraga, che elli no’ lo detraga col cuore. E di questo tale dice nel Vangelio di santo Matteo: Malus homo de malo thesauro cordis sui profert mala2: — El gattivo uomo el quale ha nel suo cuore el gattivo tesoro, sempre profarrà3 male nel suo dire. — Anco David l’assomiglia a un’altra puza dove dice: sepulcrum patens est guttur eorum: — la puza di questa mala léngua è pegiore4 che la puza d’uno sepolcro puzolente; — imperò che uno sepolcro non può appuzzare se non il corpo, e costui appuzza il corpo e l’anima. Questi tali uomini si possono assimigliare al riccio il quale naturalmente puza; io non dico il riccio della castagna; io dico di quel riccio che si butta sopra l’uva il quale ha le penne così pontate, che tanto si involve sopra all’uva, che tutto se n’empie, e così se ne la porta via. Il quale riccio si dice che così li pute il fiato di sotto, come quello di sopra. Inde Seneca: Nihil refert ex qua parte intonet fetorem suum, de superiori vel inferiori: — Non fa niente da qual parte elli tuona, o di sopra o di sotto; in ogni modo puza a un modo. — Donde è la cagione? Sa’ la?5 — No — Odela: perchè elli è fradicio dentro. Anco è simile al leone, el quale sempre puza nella bocca sua; e come il lione devora le creature, così fa il detrattore; col suo parlare uccide ogni creatura. E però è detto: Susceperunt me sicut leo paratus ad praedam: —

  1. Gli altri Codd. leggono: E tutti costoro sono quelli che parlano male d’altrui, ditraendo il prossimo loro.
  2. Cap. XII, v. 35. Nella Volgata non sono le parole cordis sui
  3. Apocope di, proferirà.
  4. Il Cod. Pal. ha: la mala lingua puzzolente è peggiore ec.
  5. Il Cod. Pai.: La sai?