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150 | predica sesta |
egli vuol dire, e prima che egli parli niuna cosa, elli è in vizio niuno,1 acciò che non li sia detto: — Va’, corregie prima te, e poi coregiarai gli altri. (Vede xj quest., primo capitolo: aliena discernare, et sua oblivisci). Volere cognòsciare e’ fatti altrui e non i tuoi, è una pazia. E Gregorio da’ un essemplo del detrattore molto bello, e dice che elli è simile a colui il quale ha un monte di pòlvare, e ’l vento li viene incontra, et elli tiene li ochi inverso la pòlvare per modo, ch’ella li entra nelli ochi, che li s’empie gli ochi di polvare, che non mira se none a quel monte, e non procura al fatto suo, e poi non può veder bene nè i fatti suoi nè gli altrui. Augustino in X de Trinitatedice così: Nihil est tam bene dictum vel factum, quod detrahendo non possit depravari: — Niuna cosa non è nè tanto ben detta nè tanto ben fatta, che il detrattore la volli mai lodare. — Doh! piglia questo essemplo, o tu el quale se’ detratto: lassa dire chi vuol dire, e tu fa’ sempre bene. Chi è di voi che si tenga o voglia èssare migliore che non fu Cristo? Cristo fece sempre bene, e sempre fu detratto da’ Farisei, e sempre di lui disseno male quanto poterono.
Terza figliuola è rabbia; chè sempre la maledetta lingua detrattrice è rabbiosa. Sai come è fatta? Ella è fatta come il cane o la cagna rabbiosa. E sai come fa il cane rabbioso? Che fa? Porta la boca aperta: ha la boca sanguinosa, e halla rabbiosa del mòrdare. La boca aperta significa che sempre parla male; e ’l più delle volte parla, dove dovarebbe tacere, e spesso tace dove si dovarebbe parlare. E questa è l’usanza del detrattore rabbioso. Porta la bocca sanguinosa, che sempre si dilettano di mangiare sangue e carne. Questi tali si possono
- ↑ Il Cod. Sen. e il Pal. leggono; se elli è vizio niuno in lui.