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148 predica sesta

che ella cadesse, e lui vi pose mano, e solo per questo fu maledetto da Dio e morto? E questo perchè fu? Fu solo perchè non apparteneva a lui questo offizio. Simile dico a te: non sta a te corrègiare il tuo padre spirituale: lassa l’uffizio a colui il quale è deputato a quello, e non vi ponere mano tu. Hai l’essemplo nel secondo libro de’ re di Ozon, che non volse fare l’offizio non debito. E però non cercare mai quello che non toca a te, ma fa’ quello che appartiene a te. E se pure tu vedi uno fare male, non lo corrègiare con la lingua detrattiva, ma con buon modo, come la Chiesa t’ha insegnato. So’ ben molti che non vegono mai altro male che fa il compagno.1 Sècci, o tu che non vedi mai se non il male altrui? Pone mente a quello che dice el Vangelo, dicendo che tu vedi la paglia dinnanzi all’ochio del tuo prossimo, e non vedi la trave che tu hai dinanzi tu.2 E però ti dico che tu correga te nel difetto tuo, e farai meglio che a corrègiare gli altri, e tu stare in peccato. O donne, che obbligagioni sò le vostre? Sapetelo? È che voi facciate bene, e anco di dare il buono esemplo. E di dare il buono essemplo più toca al sacerdote, che a niuna altra persona; come hai nel Decreto, (vj quest., primo cap., Merito); e dico che elli fa peggio un sacerdote dando gattivo essemplo pure dello scandelizzare il prossimo per la mala vita, che se un secolare andasse a robbare in su la strada. La ragione è questa, che colui che sta in su la strada, rubba colui che vi passa, tòlleli i denari,

  1. Il Cod. Sen. 6, al quale, come di solito, corrisponde il palermitano, dice cosi: Elli so’ ben molti che non v’insegnano a dire se none il male del compagno.
  2. Il Cod. Pal. e il Cod. Sen. 6 variano alquanto dal nostro Testo: e non vedi la trave che tu ài dinanzi alV occhio tuo: bene ti pare vedere ogni cosa. E però di dico ec.