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predica sesta 145

e superbo, anco gli pare far bene; l’aquila sta dalla parte di sopra, e sta a vedere quello che l’uomo fa, il quale deba avere in sè ragione. Fa’ ragione pure in lussuria e in superbia. Io so’ il lione, e vo’ al vitello per lussuriare, et il lione acconsente al peccato coll’uomo. Simile il vitello va al lione per la superbia; anco l’uomo consente, e l’aquila sta su alto e vede e giudica. Così fanno li uomini iniqui, che quando uno va a lui e diralli male dell’un altro, subito consente e dirà male e peggio in qualunque modo si potrà. E se niuno ne dice bene, nol crede: l’aquila dica sta di sopra, e loda colui che fa bene, e biasima quello che fa male. Ecco l’esemplo. Elli so’ due donne e ognuna ha marito, e questi due uomini hanno quistione insieme, e l’uno di loro ha ragione, e l’altro no. Chi domandasse queste donne, — chi è quello di costoro che ha la ragione? — ognuna dirà: — il mio marito. — E questo perchè è? Perchè hanno l’amore inchinato non a ragione, ma a amore carnale e sensuale. Tu non giudichi bene: altro giudicio si vorrà che il tuo. L’aquila sta di sopra, cioè la ragione, la quale giudicarà innanzi a Dio ogni nostro difetto e ogni nostra virtù: E di questi tali che dànno la ragione là dove è il torto, dice Isaia al V.° capitolo: Vae vobis qui dicitis bonum malum, et malum bonum; ponentibus lucem in tenebris, et tenebras in lucem1: — Guai a voi che giudicate il bene essere male e ’l male bene; e che dite che la dolcezza di Dio è amara, e l’amore del mondo essere dolcie; et anco vi pare dire il vero, tanto siete accecati! — Sai che è? Che Iddio è di sopra, e vede e sa che tu

  1. La Vulgata: Vae qui dicitis malum bonum et bonum malum: ponentes tenebras lucem, et lucem tenebras: ponentes amarum in dulce, et dulce in amarum