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140 | predica sesta |
Terzo, bisogna l’opera, cioè fare. E queste cose vedremo nel maledetto dracone del detrattore, asimigliato al serpente. El serpente è il più astuto e malizioso animale che sia sopra alla terra. Egli è in lui ogni mala iniquità, insino a uccidare i fanciulli piccoli; elli si diletta di stare nel sangue. Tu hai la figura che vi va molto bene nel terzo capitolo del Genesis: Sed et serpens1 erat callidior cunctis animantibus terrae, quae fecerat Dominus Deus. E questo intende che è questo drago. El serpente era malizioso più che niuno altro animale della terra, il quale fusse fatto da Dio. E questo cognocendolo il dimonio, che quello era il più pessimo animale e astuto e velenoso, volse pigliare forma in esso. E questo perchè? Volse in quello, perchè elli era malizioso, e ’l dimonio malizioso; el serpente astuto, e’l dimonio astuto; el serpente velenoso, e ’l dimonio velenoso: Quia omne simile appetit ad suum similem: — ogni simile desidera il suo simile. — Et in questo modo presa la forma, subito andò ad Eva, e cominciolla a lusingare. E se tu hai posto mente al serpente, elli dimostra d’avere tre lingue velenose; e così dimostrò il maledetto serpente a tentare e trafiggere Eva, che era più agevole che l’uomo.
Prima cominciò colla intenzione gattiva per vinciarla.
Siconda, con falsità e bugìa per ingannarla.
Terza, aparenza di bene andò a tentare Eva e posesi a lei, perchè pensò farla più ratto consentire che Adamo.
Prima, dico, andò e cominciò col suo veleno, colla gattiva intenzione o malizia, e disse: nequaquam moriemini: — non morrete, no.
- ↑ Nei Codd., quia serpens, e poi animalibus in luogo di animantibus.