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predica sesta 139

E queste so’ le condizioni della mala lingua. Prima, malizia; siconda, superbia; terza, crudeltà. Nota bene. Piglia le bandiere e spiegale, e a chi non tocca stamani, sì si segni col carbon bianco. Elli ci so’ di coloro che diranno: no, questo non toca gia’ a me; ma elli toca al tale. — E l’altra dirà: — elli toca alla mia nuora. — L’altra: — elli toca alla mia vicina. — E la donna dirà: — elli toca al mio marito. — E ’l marito dirà: — elli toca alla mia moglie; — e l’uno uomo dirà: — elli non toca a me, ma toca al tale. — Et io prometto che quello a cui non toca stamane, si potrà dire che elli non ci sia.

Io predicai già in luogo che elli mi fu detto: — predica della tale cosa, e non della tale; che se tu predichi della tale, tu farai irare la tal parte. — Et un’altra parte mi diceva: — fa’ che tu dica sopra la tale cosa. — E l’uno mi diceva che io dicessi una cosa; l’altra mi diceva che io non dicesse di quello, ma di quello che tocava all’altra parte. Et io che mi vedeva infra due estremi, che feci? Dissi in me medesimo: elli mi conviene avere buona avvertenzia. Tenni sì fatto modo, ch’io salvai la capra e’ cavoli: che io cominciai a parlare delle cose altissime, e dèi1 l’ordine a tutte; e così poco a poco sciesi giu’ abbasso alle terrene, intanto ch’io insegnai, e dèi l’ordine a tutte quelle cose che erano di bisogno a loro, per insino come si díe dare becare alle galline, sì che a ognuno insegnai il loro bisogno. Ma vediamo in brevità che bisogna a chi ha a governare qualunque cosa si sia, pur al becare delle galline.

Bisogna, prima, sapere.

Sicondo, bisogna volere.

  1. Il Cod. Pal. diei, diedi. E così poco sotto.