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128 | predica quarta |
Quarta è la simulata bontà. E questa è la cagione fondamentale, che li suoi giudicî ci so’ segreti e occulti.
La prima, dico, è per la mala vita. O donne, aviate a mente le code, le quali so’ una delle cagioni; e ricordomi che dei primi luoghi che io l’abbi vedute, fu ne la Lombardia, e a poco a poco so’ venute qua. E vogliovi aggiugniare queste parole, che in tutte le terre che io l’ho vedute, io l’ho vedute mal capitare. Non l’ho anco vedute capitare qua; ma io vel dirò un’altra volta;1 e tenetelo a mente, chè io vel ricordarò ancora, dicendo: — non vel dissi io, donne, delle vostre male usanze? — E quante so’ queste male usanze? Quante ce ne è? Oh, èccene copia grandissima! Elli ci è mal’usanza delle portature delle donne;2 elli ci è mal’usanza delle usure: elli ci è male usanza di mali contratti, e ci è mal’usanza delle rapine. Elli ci è mal’usanza di non tenere ragione alla vedova ed al pupillo; elli ci è mal’usanza di lussurie; elli ci è mal’usanza di sodomie; elli ci è male usanza d’odi incarnati; elli ci è mal’usanza di prave vite; elli ci è mal’usanza di dire bene del gattivo, e di dire male del buono. E che credi che queste cose faccino? Sai che fanno? Fanno accecare l’anima a poco a poco, e quando è ben ben ben cieca che non vegono più nulla, e ellino capitano male; come si truova scritto: Excaecavit eos malitia eorum: — Ellino so’ accecati nella loro malizia. — E vòi vedere come questo sia vero? Perchè non fu cogniosciuto Cristo? Sai perchè? Per la mala vita loro e per la loro iniquità. Cristo fece sempre l’òpare da potere essere cognosciuto; ma ellino tanto erano pieni