cosa l’uno dirà che sia buona, l’altro dirà che sia gativa. Ma io domando: fu mai che d’un buono uomo ne fusse detto la verità? Io ti pongo che elli sia buono: di questo tale buono chi ne dirà bene e chi male. Se elli vive drittamente, l’uno dirà: — elli è buono; — e un altro dirà: — elli è un gabbadeo; — io dico faciendo lui bene. Or diciamo d’uno che facci male: el gattivo dirà: — elli fa bene d’avanzo. — E ’l buono dirà: — elli fa male. — E però questo non è per rispetto che colui sia o più buono o gattivo.1
E di questi tali è detto dal Salmista a cxxij salmi: Vae vobis, qui dicitis bonum malum, et malum bonum2: — Guai a voi, che dite il bene èssare male, e il male èssare bene. — E però, o buono, non ti ritenere mai dal far bene; perchè uno dica male di te, non ti ritenere mai; lassa dir chi vuol dire, e non ti curare di chi dice bene di te, nè di chi dice male. Lassa dire ognuno, e tu fa’ sempre bene. E se tu odi che colui dice bene di te, non te ne curare; imperò che elli è pericolo che il tuo bene non si perda per cagione del volere essere tenuto buono; chè di questi cotali che desiderano questo, dice il Vangelista3 a cap. vj: Quia receperunt mercedem suam: — Ellino hanno ricevuto la loro mercè.— E così dico a te: non ti curare che un altro dica: — Oh, elli è uno ipocrito! Nè ti curare di niuno, ma sì di te, di fare il fatto tuo; non increscati del peccato dell’anima di colui che dice il male, e abine compassione, imperò che tutti siamo pec-
- ↑ Negli altri Codd. questo periodo è più compiuto che non sia nel nostro Testo. Ecco come in quelli si legge: E però questo non è per rispetto che colui sia o più buono o gattivo; ma è il difetto di colui che dice male del buono e bene del gattivo.
- ↑ Non il Salmista, ma il profeta Isaia esclama al cap. V: Vae vobis qui dicitis malum bonum, et bonum malum
- ↑ Il vangelista Matteo: così il Cod. Sen. 6.