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122 | predica quarta |
tata1 a volere fare male, allora Idio la dà nelle mani del diavolo, per modo che ella non si può più aiutare; e così ognuno capita in dannazione; ed hane due.
La terza è offuscativa. Tu vedi il sole venire dall’oriente, tutto lucente e splendido, il quale è veduto dalli ochi buoni. So’ molti che hanno sì buon ochio, che possono mirare il sole. Ma diciamo d’uno che avesse gattivi ochi, come se uno fusse stato qualche quindici dì sotto terra in luogo scuro: elli starà per modo che elli non potrà vedere. Dimmi ora: ècci colpa? E questa è del sole o dell’ochio?. Certo non del sole, ma del tuo ochio, che è debile e ’nfermo a non potere vedere tanta chiarità. El sole è come elli debba èssare; ma non già tu. E come per lo difetto del tuo ochio tu nol puoi vedere, e colui il può vedere; lui perchè non ha difetto nell’ochio suo; tu hai l’ochio gattivo, e lui l’ha buono. Sì che tu vedi li uomini qui èssare l’uno potente a vedere il sole, e l’altro no; e vedi che il difetto viene dall’ochio, e non dal sole. E in questo modo fa Idio in questo mondo alli uomini per suo giudizio; a chi dà buona fama, a chi infamia; a chi prosperità, a chi adversità; a chi richeza, a chi povertà; a chi sanità, a chi infermità; chi scoppia di malinconia, chi è allegro, e chi non si sente; chi è savio e chi è pazo; chi studia bene e tiene a mente, chi non studia nè ha voglia di studiare; chi è acostumato e chi è brutto di léngua; chi è bel parlatore, chi non sa dire nulla; chi è contento del bene altrui e chi ne scoppia. Non più, non più. Dimmi, quanti credi che sieno di quelli che hanno astio a questa nostra città? i quali ne dovarebbono godere, che
- ↑ Così il nostro Testo; ma il Cod. Sen. 6, insitata; quello palermitano, usitata.