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predica quarta 113

venit nisi ut furetur, et mactet, et perdat. — El ladro non va se non per tre cose: prima per furare; sicondo per uccidare; terzo per torgli1 il sentimento. — El maladetto ladro va all’anima nostra per potere furare la grazia di Dio, la quale hanno da Dio.2 E però dico: — O città di Siena, hai grazia? — Sì. — Voglia Idio che ella non ti sia tolta. E quanta grazia hai tu? Hai più grazia che popolo ch’io sappi in tutte queste parti. E che vi manca, o cittadini miei, che vi manca? Non vi manca se non l’ira di Dio. Guarda, guarda, ben guarda, e cetera e ceterone.3 Anco va il ladro per amazzare l’anima; e sai in che modo l’amaza? Elli fa che l’uno uccide l’altro: colui si ingegna d’uccidere questo, e questi s’ingegna d’uccidere quello, e quello quell’altro. Anco in altro modo: l’uno infama l’altro,4 per modo che il gattivo uccide la fama buona del buono. Anco, peggio; la roba va a sacco: costui toglie a colui, colui a quell’altro; e tanto vi lassate condùciare al maledetto ladro, che elli vi conduce per modo, che vi tòlle el sentimento; che così nimicate l’uno fratello l’altro, come elli vi fa nimicare quelli che non so’ medesima carne.5 Oimè! o non vedete voi a quello che voi vi conducete? Come vi lassate tanto tòllare il sentimento, che voi nemichiate le vostre proprie carni? El padre nemica el figliuolo; el figliuolo el padre; l’uno fratello

  1. Il Cod. Sen. 6, tòllare; il Cod. Pal., tollergli.
  2. Sottinteso, le anime nostre.
  3. Locuzione di ugual significato, ma più efficace, che non la comune, eccetera eccetera.
  4. Intendi: il ladro, cioè il demonio, ammazza l’anima anche in altro modo, vale a dire infamando altrui.
  5. Gli altri Codd. leggono: che così nimicate l’uno fratello l’altro., come elli fa venire la senepa in capo, fa nimicare quelli che sono medesima carne.