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108 | predica quarta |
tu vai, fa’ che tu vada rugumando e a dire con teco medesimo: — così disse il predicatore che io facesse: la tal cosa disse che era peccato, non si vuol fare. Anco disse che si facesse la tale e la tal cosa, e io la voglio fare. — E sai quello che è questo modo? Questo è un ripetere spirituale; e se in questo modo rugumarai, farai grande utile all’anima tua. Doh, che ti significa questo rugumare? Hai l’esemplio nel Vechio Testamento, che Idio non voleva che se li facesse sacrifizio di niuna bestia che non rugumasse. E però fa’ come fa il bue quando elli ha pasciuto: elli ruguma, ruguma; e meglio gli pare quello rugumare, che non è il pàsciare. Così fa’ tu della parola di Dio, quando tu l’odi; e rugumala molto bene, chè ella ti parrà migliore a rugumarla, che quando tu l’odi. Vedi che il bu’ quando ruguma, l’uno boccone va in giù, l’altro torna in su. E così hai le siconde quatro: vediamo l’altre quatro.
La prima, dico, è lo scrivare. Scrive come facesti l’altra volta, e poi le pratica, chè quello scrivare ti farà molto entrare la cosa nella memoria. Siconda è conferire; e questo sia più delle donne a casa vostra; conferire colle vostre figliuole; conferire col tuo marito; conferire colla tua madre vechiarella e inferma, che non può venire a udire. Et anco dico dell’uomo coll’altro alle buttighe vostre, dicendo insieme:1 — udisti la tal cosa e anco la tale? — E simile anco il contadino, il quale lavorando può dire a quell’altro il quale non l’udì: — O, el frate disse la tale e la tal cosa. — E queste cose facendole come io te le insegno, elle so’ tanto utili, che è da non crédare. Sai che fa .
- ↑ Il Cod. Pal., alle butighe vostre debino conferire, e dicendo insieme