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predica quarta | 107 |
vedere se se’ in grazia di Dio nel tuo rallegrarti della dottrina sua, se tu n’hai dolcezza. O non vedete voi quando venisse a Siena una lèttara d’uno re, quanta dolcezza si piglia d’andare a udire quella lèttara? E quello perchè? Perchè tu l’ami quello cotale signore. Così, simile, se tu amarai Idio, tu ti rallegrarai d’andare a udire la parola sua a predica, a messa, a vespero e l’altre cose della santa Chiesa.
Terzo è fidelità, che quello che tu odi, tu l’oda con fede, imperò che chi parla, parla in persona di Dio. È detto nel Vangelio di santo Matteo al Xmo Capitolo: Non enim vos estis qui loquimini, sed Spiritus Sanctus1:, qui loquitur in vobis. E così dico io come dice il Vangelo: — Noi non siamo noi che parliamo, ma è lo Spirito Santo che parla in noi. — E però in ogni modo che tu odi predicare, o vero o bugia, va’ e odi; e quando odi una cosa che non è buona, lassala a lui, e tu piglia quello che è buono. Ma ben ti voglio dire questo, che mai non si converrebbe avere pratica di niuno predicatore, io dico uno secolare;2 imperò che se si pratica, se tu li vedi fare ogni minima3 cosa che non tu paia e non sia così buona buona, tu considererai poi ogni male di lui. E così voglio dire anco d’uno predicatore: mai non si converrebbe che avesse pratica con secolari per non avere a vedere di molte cose le quali si fanno e dicono.
Quarta prudenzia si chiama corugumazione;4 cioè che quando tu vai a casa o a buttiga o alla vigna, o dove
- ↑ La Vulgata: sed spiritus Patris vestri etc.
- ↑ Il Cod. Sen. 6, i’ dico secolare cioè i laici non dovrebbero praticare verun predicatore.
- ↑ Il Cod. Sen. 6 ha minova invece di minima.
- ↑ Lo stesso che rugumazione, il rugumare. Il Cod. Sen. 6, ruminazione. Facilmente s’intende essere queste parole usate qui in senso metaforico, come il Santo stesso poco sotto dichiara.