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predica quarta 99

lesse dire: — io non posso tenere a mente; — piglia questa regola ch’io t’insegnarò, e impararai a tenere a mente, e mette in operazione il fare quello che odi. Ma impara queste dodici prudenzie, e pigliale a quatro a quatro.

Prima è sollecitudine.— Siconda è preparazione. — Terza è devozione. — Quarta è attenzione.

Piglia l’altre quatro:

Prima è mansuetudine. — Siconda è delettazione. — Terza è fede. — Quarta è ruminazione; e hane otto.

Tòlle l’altre quatro.

La prima è scrivare. — Siconda è ragionare. — Terza è ricordare. — Quarta e ultima è operare; e è fatto il beco all’oca 1.

Ora vediamle a una a una.

Prima, dico, è sollecitudine. Io ho dato bene questo lodo2 a Siena, avere grandissima sollecitudine all’udire delle prediche: del bene si díe dire bene. E dico che avendo questo, è de’ migliori segni che ci sia a volere tornare a Dio, e èssare aiutato da lui. E dico che voi potreste molto bene intèndare e operare più che molti altri, e tiene a mente a quello che io ti dirò. Quando uno ode la predica, se fusse il più grosso uomo al mondo, s’egli l’ode tutta, egli la intende assai. E se uno d’un buonissimo ingegno viene alla predica quando n’è detto un pezzo, prima che ne intenda nulla, vi sta a udire un pezzo. E però colui che giógne al principio, ode i fondamenti, e sente a parola a parola come l’edifizio si fa e viene crescendo a poco a poco; e di questo

  1. Fare il beco all’oca equivale a condurre a compimento una data cosa. Qui vuol dire: ecco ricordate tutte e dodici le prudenze che debbonsi considerare.
  2. Cioè, ho pronunciaro questo giudizio.