Pagina:Bernardino da Siena - Prediche volgari I.djvu/13


intraduzione v


corresse da un capo all’altro l’Italia, predicando sempre, più spesso che in chiesa, per le vie e per le piazze; e la sua eloquenza dovunque e presso tutti, dai magistrati supremi alla più umile femmina aveva prodotto effetti mirabili. Sebbene ecclesiastico e frate, meglio che al vivere ascetico o ad un assoluto dispregio del mondo, eccitava gli animi de’ suoi numerosi uditori alla riforma dei costumi che viziosissimi erano, alla moralità delle leggi, all’acquisto della virtù, acciocchè ne derivasse uno stabile e salutare miglioramento alla famiglia ed alla società. Era vissuto sempre fra gli uomini, non estraneo nemmeno alle loro passioni politiche; di guisa che conosceva a maraviglia i mali che affliggevano il mondo, le virtù e i vizi a cui s’informava l’indocile e fiera natura de’ suoi contemporanei. Perciò nelle sue prediche, ancorchè se pronunziate in chiesa, preferisce gli argomenti morali; e dove sa che più un vizio predomina, ed egli con più ardimento e vigore che mai lo svela e lo combatte. E senza dubbio il bene delle anime l’obietto suo costante e precipuo; ma vuole insieme che gli ordini dello Stato e la libertà cittadina non corran pericolo per effetto di leggi non buone; vuole che la concordia degli animi e delle volontà renda potente la patria; che usanze feroci, reliquie di tempi barbari, cedano il luogo a gentilezza di modi e di sentimenti; che certe enormi nefandezze che bruttavano quella società, si disperdano a così dire col