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apologhi e novellette 81

che spesse volte vi se’ tagliato a pezzi; imperoché la tua gagliardía va saltando, come pezzi d’acciaio, e tu rimani colà in terra morto.


LO ZELO DI DIO


Io ti voglio dire quello che adivenne a Perugia. Fu uno il quale bastemiò Iddio in su la piazza; e un altro udendolo, li diè una boccata. Subito colui che aveva ricevuta la boccata, ricognoscendosi che aveva detto male, disse a colui che gli avea data: “Dammi l’altra,” e volseli l’altra guancia. Sentendo il padre che questo suo figlio era stato battuto da colui, subito corse ine, e saputa la cagione, disse a colui che l’aveva battuto, che anco ne li desse un’altra. Tutto questo fu per zelo di Dio. Dico che questo è di merito, e anco meritò colui che bastemiò per la pazienza sua. Anco fu a Firenze alla porta del podestà, uno che voleva andare al podestà per una grazia; giònse alla porta. Colui che stava alla porta, non voleva aprire; pure infine tanto disse costui, che elli aperse bastemmiando Iddio. Come elli ebbe aperto, e colui avendo udita la bastemmia, subito prese questo portinaio, e dielli molte pugna e calci; e come l’ebbe cosí battuto, e elli si fugie via. Elli li fu mandato dietro, e infine fu preso. Domandandolo il podestà: “Perché hai tu battuto questo mio portinaio?” Elli disse: “Io venivo per parlarvi, che volevo domandarvi una grazia; e pregando e ripregando il vostro portinaio che m’aprisse, infine elli m’aperse bastemmiando Iddio

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