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APOLOGHI E NOVELLETTE 53

Tu dici forse, che raguni il grano nel granaio, e imbotti il vino nelle botti; e per chi? Per te, e anche per noi. Tu dici il vero: ma sta’ pure un poco saldo, e ode uno essempio, e poi dirai a tuo modo. E dirotti uno essempio da portarnelo e da non dimenticarlo... Questo intervenne a uno nostro luogo. Elli era uno apresso a uno nostro luogo, el quale spesso spesso andava a ragionare con quelli nostri frati; e fra l’altre parole che elli una volta disse, sí disse: “Io non cognosco chi abbi il piú bel tempo che voi avete voi;” assegnando sue ragioni dicendo: “Noi andiamo a lavorare quando co la zappa, quando co la vanga, al freddo, al caldo, a’ venti, a’ nievi, a grandine, a tempeste; e tutto l’anno stentiamo, e non potiamo mai avanzare nulla; che se noi duriamo fadiga, noi compriamo a mille doppi el pane e ’l vino che noi logriamo. Voi vi state qui riposati: quando legete, quando scrivete; quando vi fa caldo e voi al fresco; quando vi fa fresco e voi al fuoco. Voi vi date in sul piú bello godere del mondo. Se voi volete del pane, voi n’avete ogni dí di fresco; cosí del vino e di ciò che voi avete di bisogno.” Dice il guardiano, quando costui ha detto ciò che elli vuole: “Vuoi tu durare la fatica che noi, e noi duraremo quello che tu duri, e vedrai quale è piú dilettevole?” Disse quel contadino: “Sí, bene.” Dice il guardiano: “Oltre; qual voliamo provare prima, o la tua o la nostra?” Risponde colui: “Proviamo primo la vostra.” Dice el frate: “A le mani: viene stasera e cominciaremo, e pruova otto dí.” Colui rimane contento. La sera giògne all’Ordine, e