Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/51


apologhi e novellette 39

di questa camara, e dissegli: “Come vi sentite dello stomaco?” “O, o, o! Io mi sento per modo ch’io mangiarei le pietre.” Dice Ghinasso: “O, credete voi che voi fuste guarito cosí tosto al Bagno?” Disse di no. Dice Ghinasso: “O che avreste voi speso al Bagno?” Dice l’abbate: “Io avrei speso forse sessanta fiorini.” Dice Ghinasso: “Or date a me ciò che voi avreste speso, e basta; bene che voi sête guarito.” Infine questo abbate gli dè quelli denari che egli avrebbe spesi al Bagno, e forse anco piú. Andando poi questo abbate a Roma, era domandato come elli era guarito, e a ognuno diceva come egli l’aveva guarito Ghinasso. E com’egli sentiva niuno che avesse quel difetto, a tutti diceva: — Andate a Ghinasso. — Cosí voglio dire a te, vedova, che non puoi mangiare né questo né quell’altro: impara ed usa la medicina di Ghinasso. Non voler fare come quando tu avevi marito, che stavi a polpe d’ucellini: fa’ che tu viva regolata la vita tua in ciò che tu hai a fare.


LO SPEZIALE CAPRICCIOSO


Essendo uno infermato, subito mandò per lo medico, e venuto a lo infermo, disse che bisognava che egli pigliasse una medicina; fu risposto che egli l’ordinasse. E partitosi da lo infermo, andò a lo speziale, e disse: “Tòlle il libro e scrive per tale persona: Recipe, dramme mezza di tal cosa, e due di tale, eccetera; e stempara con tale acqua.