Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/172

160 esempi e detti morali

gli aparve uno capo di cane che menava la bocca come faceva lui significando che il suo orare non era megliore che uno cane che menasse la bocca. Sai, quando tu dici l’avemaria o ’l paternostro, non avendovi il cuore, proprio fai come uno cane che mena la bocca. Cosí dico a te che dici l’ufizio, o frate o prete o qualunque religioso, se non v’hai il cuore, non fai nulla.


VII.


Nota bene. Piglia le bandiere e spiegale, e a chi non tocca stamani, sí si segni col carbon bianco. Elli ci so’ di coloro che diranno: “No, questo non tocca già a me; ma elli tocca al tale.” E l’altra dirà: “Elli tocca alla mia nuora.” L’altra: “Elli tocca alla mia vicina.” E la donna dirà: “Elli tocca al marito.” E ’l marito dirà: “Elli tocca alla moglie;” e l’uno uomo dirà: “Elli non tocca a me, ma tocca al tale.” Ed io ti prometto che quello a cui non tocca stamane, si potrà dire che elli non ci sia.


VIII.


Uno sta colà da canto, e dice: “Costui ce la caccia molto calda. Doh, che bisogna tanto dire!” L’altro dice: “Che bisogna tante prediche!” Io rispondo a te che dici — che bisogna tante prediche? — che bisogna tanto camparti, e dicoti che mai non bisognarono tanto le prediche, quanto bisognano ora. Cosí voglia Iddio che come voi avete il bisogno d’udire, che voi udiate e poi