Pagina:Bernardino da Siena - Novellette ed esempi morali, Carabba, 1916.djvu/17


introduzione v

gnità ecclesiastiche. Due tendenze erano andate delineandosi nell’ordine, i conventuali e gli spirituali; i primi, seguaci di frate Elia; i secondi, meno numerosi, attaccati alla interpretazione rigorosa della regola. Il dissidio divenne acutissimo. Gli spirituali si ribellarono ai loro superiori, che quasi sempre appartenevano all’altra tendenza; a poco a poco giunsero a ribellarsi anche all’autorità della Chiesa e alcuni di essi andarono a finire tra i seguaci dell’abate Gioacchino, l’autore dell’Evangelio eterno. Però non tutti gli spirituali uscirono dalla Chiesa, ché anzi si formò ben presto un piccolo gruppo di elementi piú umili e piú docili che con prudenza ma con costanza posero argine al dilagare della corruzione, a cui il trionfo dei lassisti stava per condurre l’ordine intero. Chiesero di osservare rigorosamente la regola di san Francesco, e per questo furon detti Osservanti.

Bernardino, vestendo l’abito francescano, fu accolto fra i Conventuali, ma ben presto si fece Osservante, anzi si adoprò a tutt’uomo per avviare l’intero ordine su questa via. Racconta uno dei biografi del santo, Giovanni da Capistrano, che all’ingresso di san Bernardino in religione gli Osservanti erano appena 130; alla sua morte oltrepassavano i 4000. Martino V dette loro il sacro Monte della Verna e il successore di lui, Eugenio IV, assegnò agli Osservanti la custodia dei santuari di Terra santa.

Dire ampiamente dell’influenza morale e civile che ebbe sui contemporanei la vivace predicazione di san Bernardino non è consentito dai limiti che ci siamo imposti nella compilazione di questo volume.

Della decadenza degli ordini religiosi risentí grandemente la predicazione, che era la loro funzione princi-