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esempi e detti morali 149

dietro, e non dinanzi. Simile ti domando ancora: hai tu veduti de’ cani coll’orecchie longhe? Sempre la mosca se li pone in su quelle orecchie, ’l cane scuote e ella si leva e poi vi si ripone; e elli scuote, ella vi si ripone; e tanto fa cosí che ella il morde, tanto che ne fa uscire el sangue. Cosí fa propriamente el detrattore; tanto si pone in sull’orecchie a mòrdare, che ne fa uscire el sangue, e quello suchia.


IV.


Chi mi detrae, mi manda in su, e chi mi loda, mi manda in giú. E perché io so’ andato gran pezzo attorno, io ho udito di me quello che se n’è detto. Quand’io so’ voluto andare da uno luogo a un altro, elli si dice in quello luogo dove io voglio ire: “O, o, o! Che è? Che è? O, o! Frate Bernardino viene;” e tale è che ne dice bene, e tale ne dice male. E se io truovo uno che ne dice bene di me, elli son cento che ne dicono male. E non è niuna cosa che facci temere me piú di me, che uno dica bene di me; e io cognosco quello che io so’. E io so’ meglio quello che io so’, che non sa colui che mi loda; imperoché io bazico sempre con meco, e so l’opere mie; e perché io mi cognosco, sempre temo. Unde piú mi fa utile chi mi biasima, che chi mi loda. Cosí diceva santo Francesco: “Meglio mi fa chi mi biasima, che chi mi loda; imperoché chi mi biasima mi manda in su, e chi mi loda mi manda in giú,”