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PARTITI E FAZIONI
I.
Io mi credo che se una terra si fa o guelfa o ghibellina, e fussevi dentro fra gli altri uno il quale non tenesse parte né dall’uno né dall’altro, e pongo che vi si levi il rumore, e uno o piú andassero a costui, e dicessergli: “Viva la tal parte;” dico che se costui si vuol salvare, non potrebbe far meglio che rispondere: “Viva Idio, viva Idio!” e se pure gli fusse fatta forza che egli dicesse; “Viva la tal parte,” e non volesse dirlo; dico che se costui fusse tagliato a pezzi benché egli avesse migliaia di peccati, senz’altra confessione, io tengo che egli sia salvo; piú che s’egli avesse adempire voti, o a restituire: dico, che egli è sciolto d’ogni cosa. — O può èssare? — Sí. — O pruovamelo. — Volentieri: Giovanni è mio testimonio. Maiorem charitatem nemo habet, ut animam suam ponat quis prò amicis suis: Niuno può avere magior carità che colui il quale pone l’anima sua per lo suo amico. Or non vedi tu quanta carità costui ha dimostrata, che vedi che per Cristo egli ha voluta dare la sua vita; che prima che abbi voluto fare contra la sua volontà, ha voluto prima il martirio? Egli ha dimostrata magior carità che di dare tutta la sua roba, piú che andarsi a comunicare, piú che andare al Santo Sipolcro, o a Roma; e non può avere magiore carità in sé, che dire: “Io so’ di Cristo.”
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