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104 ESEMPI E DETTI MORALI

dalla taverna. Non l’avrai. O come vuoi fatta questa tua moglie? — Io non la voglio golosa, — e tu se’ sempre co’ fegatelli. None sta bene. Come la vuoi fatta? — Vuola fattiva, — e tu se’ un perde il giorno. Come la vuoi? — Vuola pacifica, — e tu gridaresti cor una paglia che ti s’intraversasse a’ piei. Come la vuoi? — Io la voglio ubbidiente, — e tu non ubbidisci mai né a padre, né a madre, né a persona: non la meriti. Come la vuoi fatta? — Io la voglio che non sia gallo, — e tu non sei gallina. Come la vuoi? — Io la voglio buona, bella, savia, acostumata con ogni virtú. — Rispondoti: che se tu la vuoi cosí fatta, cosí fatto si conviene che tu sia tu: che come tu la vai cercando virtuosa, bella e buona, cosí pensa che ella il vuole lei, savio, discreto, buono, e con ogni virtú.


III.


E però ti dico che è meglio di pigliar moglie, poi che tu non ti puoi o non ti sai astenere da la carne; e poi che l’hai, fa’ che tu viva come díe fare ogni fedel cristiano. Sai chi ’l sa? Sallo colui che l’ha, e buona massaia, la quale sempre procura a tutta la casa. Ella ha cura al granaio; ella il tiene netto, che non vi possa andare niuna bruttura. Ella conserva i coppi dell’olio, ponendo mente: — Questo è da lograre, e questo è da serbare. — Ella il governa, sí che non vi possa cadere nulla su, e che non v’entri né cane né altra bestia. Ella pon mente in ogni modo che ella sa, o può, che eglino non si versino. Ella governa la carne insalata, sí al salarla, e sí