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― 91 ― Cap.IX―1


lino, Fiaccanico e Ceretello (800 m.) — Volpino, il centro principale si trova di fianco a Corti continuando la strada piana, che era l’antica da Lovere per Valle camonica. Dopo il cimitero si vede l’ex-villa Montague. Alle frazioni alte si va più comodamente per la strada che parte dall’Asilo infantile di Lovere.

Da Ceretello si può raggiungere l’Altipiano di Bossico e di qui oppure passando per le malghe di Ramello, Ramellino, Valmezzana, Valzelli e Varè, sempre all’altezza di circa mille metri raggiungere il Giogo di Castione della Presolana, e scendere in Val di Scalve.

Alla Ferriera Gregorini e a Castro (km. 2) — alla punta di Castro — In lieve salita al Convento dei Cappuccini sul colle di S. Maurizio: presso il convento nuovo, cappella con dipinti del sec. XV. avanzo del monastero antico — proseguendo si trova Sellere e poi Sovere, (2000 ab.) paese bello e ricco d’industrie.

A Sovere, (1 ora) per la scorciatoia dei frati, oppure per la via che sale sul magnifico orrido del Tinazzo, passando per Poltragno (v. Riva) e per Pianico.

A Clusone lungo la valle del Borlezza buon soggiorno estivo, alla valle Seriana e alle Cascate del Serio, forse le più alte di Europa (v. cap. II).

All’altipiano di Bossico, (m. 850), si va per parecchie vie. È un vero incanto di bellezze naturali e di vedute.

Alla Valle Camonica (v. cap. X).

b). Riva Orientale.

Iseo (3000 ab.) all’estremo limite S. del lago, cui ha data il nome, e, riunita da una ferrovia a Brescia (1 ora) e di una tramvia a Rovato e Milano (2 ore 30). È così chiamata da un tempio d’Iside, e giace in posizione favorevolissima per il commercio.

Bella è la passeggiata lungo la riva situata al prato dei Frati.

La via detta della Regina pare ricordi un passaggio di Teodolinda.

Le fortificazioni devono essere antichissime, perchè si ricorda che nel 909 la rocca fu restaurata per timore degli Ungheri. Nel 1162 Iseo fu incendiato dal Barbarossa. Nel 1300 Giacomo Oldofredi cinse il borgo di mura, della cui porta principale restano tracce dal lato della fossa in proprietà Vacchelli, come resta lo stemma impostovi 30 anni dopo da Mastino della Scala, che fece pure restaurare il castello tuttora esistente (Via Mirolte). Altre tracce di quelle mura si vedono all’estremità del vicolo Cerca.

La Chiesa plebana fu ricostruita nel XIII s. e non conserva d’antico che la facciata, col campanile a cono ed eretto da Giacomo Oldofredi il cui mausoleo vedesi di fianco.