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— 31 ― Cap. II ― 1

vescicali, gastrici intestinali; degli ingorghi ed ingrandimenti epatici consecutivi ad infiammazioni, malaria ed alcoolismo; del diabete, della nefrite e della polisarcia.

Degna di nota la larghissima esportazione che viene fatta di quest’acqua minerale, che è apprezzata non solo in Italia ma anche all’estero e che è largamente usata anche come acqua da tavola.

Durante la stagione annuale, che dura dal maggio all’ottobre e che richiama a S. Pellegrino oltre 20,000 persone, funziona un servizio Sanitario di primo ordine affidato a professori di Università ed a distinti primari specialisti.

S. Pellegrino per la sua altitudine e posizione fra monti e selve è rinomato anche come stazione di cura climatica.

S. Pellegrino è munito di numerosi alberghi di ogni ordine e ristoranti con tutto il confort moderno. Vi sono poi oltre 2000 camere ammobigliate in alloggi privati.

Passeggiate ed Escursioni:

1. Al Paradiso ed al Bojone, passeggiata di facile e gradita esecuzione (20 min.; 150 m. al di sopra delle Terme); buona strada mulattiera. Dal Paradiso si domina tutto S. Pellegrine ed i paesi finitimi. — Più avanti si giunge al Bojone grossa sorgente di freschissima e limpida acqua potabile, che dà più di 100 litri al secondo, con sussulti e scosse identiche a quelle del l’acqua in ebollizione: donde il suo nome.

Oggi l’acqua è incanalata e, con un salto di circa 300 metri condotta sul piano di S. Pellegrino, vi genera l’energia elettrica necessaria alla illuminazione di S. Pellegrino, S. Giovanni Bianco e Zogno.

2. alla gola d’Ambria, al laghetto d’Algua, Bracca e Spino (vedi Cap. III).

3. a Piazzo Alto (760 m.) per comoda strada mulattiera (circa due ore). Raccomandabile per il panorama che si gode da quest’altura. In questo piccolo paese nacquero i pittori Francesco e Gerolamo Rizzi, secondo altri Galizzi da Santa Croce; Paolo e Francesco Cavagna, le cui tele sono ricercate e stimate.

4. a Sussia (1100 m.; 2 ore) partendo da S. Pellegrino dalla strada che conduce al Paradiso direttamente, o dall’altra dalla Piazza della chiesa passando per la frazione di Frassuito. Sussia è all’estremo limite del Comune di S. Pellegrino. Vi si domina tutta intera la pianura lombarda, nonchè uno splendido panorama delle alte montagne Bergamasche. Avanzi di un antico castello denominato della Regina. A 100 m. più in su, il Pizzo Serra, dal quale in tempo sereno si può contemplare il Monte Rosa.

5. a Dossena per Antea (3 ore). Si attraversa il Brembo e si prendo la strada mulattiera per Antea. La strada corre tra boschi di avellani e di cornioli, offrendo una passeggiata comoda ed ombrosa. Passati i Molini di Dossena, dopo mezz’ora circa di salita, si raggiunge la Chiesa di Dossena, sul dosso del monte a ponente di Serina, sopra S. Giovanni Bianco; la sua posizione è una delle migliori della valle.

Nella chiesa parrocchiale si conservano dei veri capilavori di pittura di Palma il Vecchio, di Paolo Veronese, di Reimier fiammingo, del Rodolfi, del Carziani, del Rubens, del Segala; un’ancona in parecchi pezzi, rappresentante la Vergine col Bambino.

Inoltre vi si conservano ancora arredi sacri antichi di gran valore.