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velata il volto, trema incerta dell’esito. — Che donna è quella? La beltá sua splende in mezzo agli anacoreti siccome un bocciuolo fresco che verdeggia tra foglie ingiallite e passe. Ma non le togliete il velo. Ella pare essere incinta; e neppure io re deggio mirare in volto la moglie d’un altro. —

I bramini gli annunziano che quella è Sacontala, la sposa legittima di lui. Stupisce il re: gli pare strano che gli si parli di nozze. — Che favola è questa mai?. — È levato il velo a Sacontala. Dushmanta la rimira, confessa che è bella; ma non la riconosce. — Per quanto io mediti, non mi ricordo d’avere sposata costei. Né io darò luogo mai nella mia reggia a donna che porti in seno la prole altrui. —

Sacontala gli rammenta il bosco sacro, gli amori, le nozze contratte. E quegli niega ogni cosa. — Ebbene, ti mostrerò l’anello che m’hai donato col nome tuo. — Ella si cerca su’ diti l’anello. — Aimè, sventurata! Non ho piú l’anello. — È cascato dal dito; lo ha perduto. La misera si dispera; narra altre circostanze che precedettero gli sponsali. — Falsitá tutte ! — grida il re — falsitá femminili !

Sacontala, irritata. Uomo vuoto d’onore, tu misuri dal tuo perfido cuore il mondo intero. Tu sotto il manto della religione e della virtú altro non sei che un vile ingannatore. Somigli ad un abisso profondo, il cui orlo è coperto da ridenti arboscelli.

Dushmanta... O giovinetta, a tutti è noto il cuore di Dushmanta; e qual sia il tuo, lo palesano i tuoi modi presenti.

Sacontala, con ironia. A voi tutti, o monarchi, bisogna prestar cieca fede sempre. Voi siete i savi; voi sapete appieno qual rispetto si debba alla virtú ed alla razza umana. Per quanto modeste, per quanto virtuose sieno le donne, nulla sanno esse, nulla dicono mai di vero. In buon punto sono io qui venuta a cercare l’oggetto degli amori miei. In buon punto la mano d’un principe strinse la mia. Col miele delle sue parole la stirpe di Puru vinceva la mia confidenza; ed intanto il suo cuore celava il pugnale che doveva trafiggermi.

La povera Sacontala non ha ancor finito di dire, che, copertosi il volto, dá in uno scoppio di pianto (0.

Persiste il re nel ricusare di accogliere siccome sposa Sacontala. I bramini dichiarano che Sacontala è moglie di lui secondo

(i) I conoscitori delle passioni terranno conto di questo passaggio dall’ ironia al pianto dirotto. Coni’ è pieno di veritá 1

G. Berchet, Opere - n.

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