Pagina:Berchet, Giovanni – Scritti critici e letterari, 1912 – BEIC 1754878.djvu/153

Ma Sacontala non sa piú risolversi alla partenza. 11 re vede l’indugiare ch’ella frappone, e tra se stesso esclama: — O ch’ella sente per me quel eh’ io sento per lei ; o che la gioia mi fa uscir di me stesso. Ella non dirizza a me una parola; ma, se parlo io, sta coll’orecchio teso per ascoltarmi. Innanzi a me non è padrona d’un menomo suo atto, e gli occhi non li sa volgere che a me solo. —

S’odono di dentro voci di lamento, perché sieno interrotti i riti degli eremiti. I seguaci di Dushmanta, coi cavalli, cogli elefanti, col traino, con tutta la caccia, hanno invaso il bosco sacro. Dushmanta n’è dolente. Le donne, sbigottite dal frastuono de’ sopravegnenti, s’inchinano a lui e muovono verso la capanna degli eremiti. Sacontala studia nuove ragioni di dimora e fa lento, piú ch’ella può, il suo passo. — Aimè — grida — aimè! Un subito dolore mi piglia al fianco. Aimè ! che non mi reggo al cammino ! — Le compagne la rincorano perché s’affretti. Ed ella: — Oimè! il piede mio è ferito da un gambo acuto d’erba cusaW. Oimè! il lembo della veste mi s’è appiccato a un ramo di curuvacaK 1 2 ). Fermatevi, datemi aiuto. — Finalmente ella parte, sorretta dalle compagne e mandando indietro lunghi sguardi a Dushmanta.

Egli, rimasto solo, mette sospiri, pensando alla beltá di Sacontala: — E non dovrò piú rivederla! Ah, no! Cercherò i servi miei; qui... qui intorno fermerò il mio campo. Non so cessare dal diletto di rimirarla. E come potrei volgere ad altro i miei pensieri? Il corpo mio muovesi e va innanzi; ma questo cuore irrequieto corre indietro verso di lei, a guisa d’una leggiera foglia di canna, che, portata in cima a un bastone incontro al vento, svolazza sempre in direzione opposta. — Parte anch’egli.

ATTO II

Pianura e padiglioni reali al lembo della foresta sacra.

Il re intima che per quel di cessi la caccia, onde non profanare i luoghi santi. Seduto poscia a’ piè d’un albero con Madhavuya, l’amico suo, parla di Sacontala, dell’amor che ne sente,

(1) «Erba elisa,», «poa cynosuroides» (Linneo).

(2) «Curuvaca», pruno, quasi sempre fiorito.