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SALUTO A MILANO
il 6 aprile 1848.
Care terre bagnate dal Po,
finalmente il cantor vi baciò.
Ei che anela morire per voi
vi saluta, o ricetto d’eroi.
5 E dicendovi: — Salve!, — nel cor
sente fremere un canto d’amor.
Oh! Milano, chi dir ti potrá
quanta gioia beando mi va,
quanta arcana virtude mi piova
io nella mente che lena non trova,
quando penso che adesso mi sto
sulle terre bagnate dal Po?
Ma che mai si dogliosa ti fé’?
tanto lutto e gramaglia perché?
15 perché sovra il vincente stendardo
bruno un drappo distese il lombardo?
perché mai della gloria nel di
bruno manto i suoi membri copri?
Dunque ancora ti tiene il dolor
20 dove il sangue ha comprato l’onor?
o il bicipite augello esecrato
piú ne strazia col rostro spietato?
di’, Milano: far triste che può
Palme terre bagnate dal Po?