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Ma di che fan tripudio?
ma che parola han detto?
ma sul cammin la calca
or di che sta in aspetto?
La pompa ond’essi ammirano,
piú e piú lontan cavalca,
e anco lontan non s’odono
trombe oramai squillar.
Pur non v’è uom che smovasi
a ceder passo altrui.
Chi d’usurparlo ardisce
balza respinto; e lui,
del suo manchevol impeto,
chi ’l vantaggiò schernisce.
Da ciascun gesto il tendere
de’ curiosi appar.
All’ondeggiante strepito
di si condensa gente,
ecco, una muta sosta
or sottentrò repente.
Pur né le trombe suonano,
né palafren s’accosta
che porti del silenzio
l’araldo intimator.
È un quietar spontaneo,
un ripigliar decoro.
Par anco peritosa
una sfidanza in loro,
come di chi con palpito
s’appresta a veder cosa
che riverenza insolita
sa che dee porgli in cor.
Ecco far ala, e un adito
schiuder. Chi è mai che vegna?
Non da milizie scorti,
non da fastosa insegna,