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IV
Era sopito l’Esule;
era la notte oscura.
Il sogno erano agnelle
vaganti alla pastura;
campi che leni salgono
su per colline belle;
lontano a dritta ripidi
monti, e altri monti ancor;
dinanzi una cerulea
laguna, un prorompente
fiume che da quell’onde
svolve la sua corrente.
Sovra tant’acque, a specchio,
una cittá risponde;
guglie a cui grigio i secoli
composero il color;
ed irte di pinacoli
case, che sur lor grevi
denno sentir dei lenti
verni seder le nevi ;
e finestrette povere,
a cui ne’ di tepenti
la casalinga vergine
infiora il davanzal.
E il tempo in cui l’anemone
intiSichisce e muore,
cedendo i soli adulti
a piú robusto fiore.