Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/78

III
Era sopito l’Esule;
era la notte oscura;
un altro il sogno. — Ei siede
svagato a una pianura.
205 Stirpe di padri adulteri
quivi trescar non vede,
ma catafratto un popolo
dalla battaglia uscir.
Quel che giurar l’attennero;
210 han combattuto, han vinto.
Sotto il tallon dei forti
giace il tedesco estinto.
Ecco i dispersi accorrere
che scapigliati e smorti
215 cercan ridursi all’aquile,
chiaman sussidio al sir.
Egli? — È scampato. Il veggiono
nel bosco i suoi donzelli
le man recarsi al mento,
220 stracciarne i rossi velli;
mentre i lombardi cantici
col trionfai concento
a lui da tergo intimano
che qui non dee regnar.
225 Preda dei primi a irrompere
nel padiglion deserto,
ecco ostentar pel campo
l’aurea collana e il serto;