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POESIE POLITICHE E ROMANZE
Stringali l’imperio
su noi gli estranei,
se la mia stringerlo
destra non può.
Ma non sia ch’emulo
con me sollevisi
chi nella polvere
finor posò.
La .notte vedila
tener le tenebre;
e il giorno limpido
i bei color:
tai la progenie
dell’uom dividono,
due fati immobili,
gioia e dolor.
Se v’ ha chi è in lagrime,
sorga maledico
contra le viscere
che il concepir:
né lo spregevole
figliuol del povero
fra i nati al giubilo
stenda il sospir.
Oh, il nappo datemi !
Beviam! sommergasi
tutta de’ gemiti
la vanitá!
Beviam ! divampino
e lombi ed anima!
gli occhi scintillino
di voluttá!
Sul labbro scocchino
le oblique arguzie,
i prieghi e il calido
ghigno d’amor,