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305 Mette voci: non ode altra voce; gira l’occhio fin su ’l torrion; vede un rocco, una mitra, una croce, dove il sire innalzava il pennon. Che vuol dir? donde mai? come venne 310 quella mitra, quel rocco lassú? Che vuol dir quella croce solenne, ripetuta sui muri quaggiú? Corre al sito dov’eran le scale; è serrato: niun adito v’ ha; 315 e sul chiuso, anche lá un pastorale, una mitra han dipinto anche lá. Deh, una voce, un’umana parola da chiarire il confuso pensieri Poveretto romeo ! chi l’ invola 320 al tormento di tanto mister? Tutto quanto egli ha cerco il loggiato, tutto intorno egli ha cerco il cortil; piú niente; alla stanza d’uom nato non è piú quel castello simil. 325 Ferma il passo; e guardando il bel ramo, qual palmizio portato fin li, gli ricorda nell’animo gramo con che speme cogliesselo un di. Guarda i fiori che tolti egli avea 330 sul sepolcro del gran Nazaren, e pensando a cui darli dovea, sente il pianto che agli occhi gli vien. [Manca il séguito].