Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta. |
(1) Variante II In riva all’acqua memori del canto de’ profeti, lá fra i rosai di Gerico e l’aure de’ palmeti, al pellegrin nell’anima un pensier mesto errò, che poi mutato in ansia solingo la occupò. Era il pensiero indomito della natia chitarra, eh’ oltre Guascogna chiamalo, giú lunge oltre Navarraò): ai monti u’ non può l’Arabo le tende sue piantar, ai forti che combattono per ricacciarlo al mar. Era il desio di mescersi alle fraterne schiere, d’udir la redundilia delle fanciulle ibere, che di Pelagio cantano l’ intrepida pietá, i monti delle Asturie, l’intatta libertá. dell’autografo: della natal sampogna che ’l richiamava ai pascoli d’Orense e di Corogna. t