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IX IL CASTELLO DI MONFORTE i Al castello del sir di Monforte l’annottato romeo camminò: lá fermossi, e battendo alle porte un rifugio dal nembo implorò. 5 — Compatite, o tementi di Dio, al cristiano che tetto non ha! date asilo benigni albuom pio, che in Giudea pellegrino sen va! Fin dall ’ultime Spagne qui venni; io lacerato hanno i sassi il mio piè, rotto il fianco i digiun che sostenni, ho la notte e il mal tempo su me. Il meschin, che v’ implora alle soglie, confortate del vostro favor; 15 e se un giorno l’angustia voi coglie, vi rimerti in quel giorno il Signor! — La preghiera dell’uomo che pena su nell’aula del sire sali, tra i baroni raccolti alla cena, 20 tosto il gaio colloquio fini. Inclementi col forte in battaglia, eran miti dinanzi al dolor, perché in tutti di sotto la maglia generoso fervea l’amor.