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e tosto sia 30 che te accolga la vasta onda di Sala. Lieta di bei frascati ecco dall’acque emerge l’ isoletta, or d’abitanti vuota, ma giá di valorosi altrice. Ecco si stende, e ai flutti erto sovrasta 35 il promontorio. E se a diritta il guardo non discerne che rupi imposte a rupi, salienti dal lago alla nembosa vetta di Primo, a te ride a sinistra di Tremezzo la sponda, ov’Austro eterno 40 i fior piú begli, i piú bei frutti educa. Quivi la pompa de’ suoi rami altero spiega l’arancio, e al caro olmo la vite giovinetta si sposa; e qui gli ulivi inghirlandan le falde ampie de’ monti, 45 al cui pendio di molta ombra cortesi crescon i castagneti. E se la lena spinger ti giova e i passi su per l’erta, dai popolati allor pascoli erbosi il belato udirai di mille gregge; 50 mentre d’ indole varia insiem confusi giú pel clivo frondeggiano infiniti alberi; e tutti i lor pomi maturano, e quei che braman gli aquiloni, e quelli cui Natura le calde aure destina. 55 e alla propinqua spiaggia arenosa di Bedano approda, cui da tergo protegge alta la rupe. Odi tu quel rimbombo? Inoltra, e agli antri donde rugge il fragor della novella 60 maraviglia ti accosta. Oh! mira come