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desta al solingo in petto 145 con alterna vicenda una tempesta; e per fanciulla di leggiadro aspetto l’amabile stranier si manifesta. — Ah ! perdona ad un meschino, a uno stanco pellegrino, 150 che profano por qui dentro ardisce il piede, ove Dio con te risiede. Ma pietá d’una sviata verginella innamorata, 155 che, lontano dal suo tetto ramingando, va riposo alcun cercando. Alla mia pace amor m’ invola; 160 e de’ miei passi compagna è sola disperazion. D’assai beni mio padre opulento lá del Tine viveva sul lito, 165 di me, sola sua figlia, contento. De’ miei tanti tesori invaghito venne ognuno a cercarmi in isposa, ognun corse ad offrirsi marito. Mille e mille allor dissero ascosa 170 per me in seno una fiamma nudrire, e gran vanto mi dièr di vezzosa. Veri amanti, od usati a mentire, gente avara ed ingorda dell’oro, volser tutti al mio tetto il desire. 175 Mercenario a me intorno quel coro l’amor mio gareggiando chiedea; ma sol un n’era degno fra loro. Vera fiamma Edevino struggea; ma parlarmi d’amor non ardiva 180 e la cura nel seno premea. Rozzi panni ed umili vestiva; non aveva ricchezze il meschino, ma bell’alma di fede non schiva.