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POESIE GIOVANILI E TRADUZIONI
sudor d’avvolgimenti, ecco, la prima
volta egli ascende le bramate scale.
Deh come baldo ai creduli compagni
ritorna anelo-, e lor tutte descrive
le sue dolci fortune ! Oh troppo all’ ire,
troppo all’ invidia aperte anime, pace !
Anfore tutte d’una sola argilla,
voi fede alle costui glorie darete?
Su, fate core, e vi sovvenga, o prodi,
che al bel vivere vostro anco i fantasmi
sono alimento. A voi da cento fonti
sgorga il diletto: e un sogno pur che lascia
lieve striscia di fumo e via si sperde
allor che l’alba lo rimanda al nulla,
ponvi i trepidi visceri in gavazzo.
Cosi giá un tempo il cavalier di Spagna,
quando oscura la via e mute l’opre
eran del brando e della lunga lancia,
fatto origlierò della targa al capo,
pe’ deserti del fiume a cielo aperto
solo giaceva in su la nuda terra,
e la terra abbracciava, e colla terra
tenea parole e sonni. Eppure al sole
alte movea querele la mattina,
perché importuno lo togliesse ai baci
di Dulcinea bellissima; e le danze
della notte membrava ed i banchetti
al digiuno scudiero assiderato ( 8 ).
Ma perché le iattanze e le imbastite
galliche voci, alle lombarde, ond’ave
dal moderno zerbin peso^ l’ inane,
sian di riso argomento, un piú sentito
nell’ imo cor non sorgerá dispetto?
D’un sol guardo cortese a lui tu fosti,
incolpabile donna: odi com’ora
egli nel fango strascina il tuo nome.
E tu, Virginia, favola n’andrai
nelle veglie maligne? E quel sannuto
dente del vecchio detrattor non fia
che la candida tua fama risparmi?