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Stipulata una pace, egli fu poi rilasciato in libertá, mediante però la somma di circa un milione e mezzo di steriini ch’egli dovette dentro un prefisso termine pagare. Ritornato in Francia, Giovanni, alla testa di un regno in disordine, senza finanze, senza risorse, non trovò i sudditi né in istato né disposti a contribuire al di lui riscatto; per il che si vide costretto a ricostituirsi prigioniero in Inghilterra, ove dopo pochi mesi mori, esempio rarissimo di regai buona fede. — Quantunque — diceva egli — fosse sbandita da tutta la terra la buona fede, ella deve pur sempre ritenere la sua abitazione in cuor dei re — . Sentenza santissima ! Al morir di Giovanni, sali al soglio Carlo suo figlio, sovranominato «il savio», e rotta anche fra questi ed Odoardo la pace, ancora un’altra volta i francesi provarono fatali l’armi sue, e nella battaglia del 3 aprile 1367, colla sola perdita di quattro cavalieri e quaranta semplici soldati, uccisero gli inglesi ventimila nemici; e notisi ancora una volta che gli inglesi erano in molto minor numero de’ francesi. La fortuna pareva fedelmente sposata al valore del «principe Nero», e la bravura degli arcieri inglesi superava di lunga mano in allora quella d’ogni altra truppa d’ Europa. L’esagerazione avrá forse guidata la penna degli storici inglesi ; ma, nel raccogliere questi fatti, mi son io interamente fidato a loro? In tutte quelle guerre, nelle quali aveva sommo luogo l’animositá personale, i minori flagelli erano le battaglie. Devastazioni, saccheggi, fiamme, orrori insomma d’ogni sorta afflissero que’ miseri, le di cui terre servivano di campo alle armate. 16. Ecco di morte. — Odoardo terzo (vedi la nota qui sopra) mori l’anno 1377 a Shene in Surry, un anno incirca dopo il «principe Nero» (vedi sotto), abbandonato da tutti i suoi cortigiani, fino da quelli che la di lui bontá aveva fatti ricchi e potenti, e compianto da nessuno. Dedito interamente all’armi, egli aveva trascurate quelle savie interne provvidenze che assai piú delle conquiste possono rendere un regnante oggetto dell’amore de’ sudditi. 17. Il guerrier negro. — Odoardo principe di Galles, figlio maggiore di Odoardo terzo e sopranominato il «principe Nero». Guerriero d’una abilitá e fortuna singolare, fu egli che nella verde etá di soli quattordici anni, comandando la vanguardia dell’armate inglesi, decise a tutto loro vantaggio la famosa battaglia di Crécy. Il padre che dall’altura di un mulino a vento stava osservando la mischia, vedendo inviluppata dal nimico la vanguardia, domandò ad un araldo, speditogli da’ suoi generali a domandar soccorso, s’era morto suo figlio, ed udito che no: — Ebbene — rispose, — di’ a’ miei generali che mio figlio non avrá da me aiuto alcuno. L’onor di questa giornata sará tutto suo. Lascia ch’egli si dimostri degno della milizia, e che la vittoria sia dovuta a lui intera. — Finita la pugna, fu il primo il padre a salutarlo vincitore. A lui pure dovette Odoardo terzo le consecutive vittorie ottenute in Francia. Soldato imperterrito e coltivatore