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VECCHIE ROMANZE SPAGNUOLE
E quei venne alla regina,
e trovolla a dir preghiere.
Ella vide la sua morte,
quando vide un tal mazziere.
— O signora, il re m’ invia:
il mio re qui m’ inviò,
perché l’anima rendiate
a Colui che la creò.
Giunta adesso è l’ora vostra,
né la posso io differir. —
Ella disse: — Amico, a voi
10 perdono il mio morir.
Sia pur quel che il re comanda,
quel che vuole il signor mio !
Confession non mi si nieghi,
11 perdono almen di Dio! —
Fean pietá fino al mazziere
il suo pianto, i suoi sospir.
Trepidando, a voce fioca,
poverella ! ruppe a dir:
— Oh, mia Francia ! nobil terra
oh, mio sangue di Borbon !
sol compiei diciassett’anni,
nei diciotto appena or son !
Dal re ancor non conosciuta;
con le vergini men vo !
quanto io fei per te, o Castiglia,
tradimento non ci entrò!
Le corone che m’ hai dato
son di sangue e di dolor;
ma n’avrò su in cielo un’altra
che ben fia di piú valor. —
E al finir della parole,
il mazzier la mazzicò:
le cervella del bel capo
per la sala sparpagliò.