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LA DEVOZIONE DEL VASSALLO
Si el cavallo vos han muerto...
Romancero generai (Madrid, 1604).
— Se il cavallo, o re, vi han morto,
presto su, sul cavai mio !
Se in piè regger non potete,
qui, che in braccio terrovv’ io!
L’un piè in staffa, e l’altro piede
sulle mani mie qui ’l date.
Ve’ lo stormo come ingrossa!
s’anco io muora, voi salvate !
Gli è di bocca un tantin dolce:
come a tal toccate il morso.
Non v’impacci la paura:
giú la briglia, e via di corso !
Quel ch’io fo non è un favore;
non doveten grazie a me:
eli’ è questa una gravezza
che i vassalli denno ai re.
E se il vero è ch’io la deggia,
svergognandomi canuto,
non diranno i castigliani
ch’io non paghivi il dovuto;
né le dame di Castiglia
che i lor nobili consorti
lasci io qui defunti in campo,
e me vivo fuor ne porti.