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È Zamora il nome suo,
la Zamora ben difesa:
di qui cignela il Duero,
di lá un’erta discoscesa;
e davanti le si stende
il terren di Moreria:
eli’ è infine una bellezza,
la prezzata che piú sia.
E chi, o figlia, te la toglie,
maledetto io fo l’audace!
— Amen! amen! — dicon tutti ;
ma don Sancio è li che tace.
Morto appena è il re Fernando,
e Zamora assedian giá:
di qui è il re che la campeggia,
la campeggia il Cid di lá.
Dove è il re che le fa assedio,
fil Zamora non cedea:
dove il Cid, da quella banda
giá Zamora si vincea.
Montò in alto donna Urraca,
montò in alto, al bastion;
parlò giú dalla finestra
d’un mozzato torrion.
ROMANZA TERZA
À fuera, á fuera, Rodrigo...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
— Largo largo ! olá, Rodrigo,
tu il superbo castigliano!
Ricordar ben ti dovrebbe
di quel tempo ornai lontano