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ROMANZA SECONDA
Morir os queredes, padre...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
25 — Voi morite, e all’alma vostra
san Michele sia in aiuto!
Padre, voi spartiste i regni
tra chi meglio v’ è paruto:
a don Sancio la Castiglia
30 ben nomata signoria,
e Leone a don Alonso,
e Biscaglia a don Garzia.
E me voi, perché son donna,
me lasciate diredata?
35 Me n’andrò di terra in terra,
me n’andrò qual traviata;
e ancor io questo mio corpo
voglio darlo a chi mi par:
al cristian gratuitamente,
40 all’uom moro per denar.
Col guadagno, all’alma vostra
farò fare un po’ di bene.
— Chi è costei? — chiedea il morente —
chi a parlarmi cosi viene?
45 — Donna Urraca, figlia vostra —
l’arcivescovo rispose.
— Taci, o figlia! deh via, taci!
non mi dir di queste cose!
Qual mai donna le dicesse,
50 d’esser arsa meritava.
Ma in Castiglia, lá in la vecchia,
un cantuccio io smenticava.