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DON GARZIA
Son sett’anni ornai d’assedio,
né men voglion liberar.
Veggo i miei morirmi intorno,
non potendoli io sfamar.
Pongo i morti alle bertesche
cosi armati come stanno,
perché il Moro ancor s’avvisi
che a combattere varranno.
Questo pane qui in castello
è il sol pan che piú vi sia:
s’ io lo do a’ figliuoli miei,
che dirá la moglie mia?
E s’io’l mangio, io sciagurato,
come i miei dolersi udrò! —
Ruppe il pane in quattro tozzi;
e giú al campo li gittò.
Giú tra’ piedi al re, giú in campo,
l’un de’ tozzi venne a dar.
— Alá tribula i miei mori !
Alá guai ne vuol mandar!
Il superfluo del castello
vettovaglia il campo a me! —
Li dar tosto ei ne’ tromboni,
e l’assedio toglier fe’.