Pagina:Berchet, Giovanni – Poesie, 1911 – BEIC 1754029.djvu/248

XXXIV
DON GARZIA
STRETTO D’ASSEDIO IN UREGNA
A lai anda don García...
Cane, de romances (Anvers, 1555).
Dietro i merli don Garzia
passeggiava i baluardi:
d’una man teneva l’arco,
e dell’altra gli aurei dardi.
5 Fea lamenti alla fortuna,
malediala piú e piú. .
— Da piccino il re allevommi,
fin ch’io crebbi a gioventú.
Ei mi die’ cavallo ed armi,
io donde ogni uom vien piú a valere;
ei mi die’ donna Maria
per mia pari, per mogliere;
mi die’ cento damigelle
per tenerle compagnia;
15 mi die’ qui ’l castel d’Uregna
dove aprir la casa mia;
e di cento cavalieri
il castello mi guerni;
e fornimmelo di vino,
20 e di pan me lo forni,
e fornimmel d’acqua dolce,
ché il castel n’avea difetto.
Il mattiti di San Giovanni
ecco i mori che m’han stretto!