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XXXII
LA BELLA MARITATA MALAMENTE
La bella mahnaridada...
Rotti, de Sepulveda (Anvers, 1580).
— Bella, tu, malmaritata,
delle belle, se ve n’ha,
perché mesta e si adirosa?
Dimmi, via, la veritá.
5 Se desii far all’amore,
non tórre altri, piglia me;
ché d’intorno ad altre donne
tuo marito io so che gli è.
L’ ho vist’ io, signora mia,
io dar baciuzzi e far moine.
E di te l’ ho sentit’ io
dir del male senza fine,
e giurare e stragiurare
che un carpiccio a darti avea. —
15 Li parlava la signora,
e parlando li dicea:
— Trammi via, tu, cavaliere,
trammi teco di qui via.
Per le terre ove n’andassi,
20 che servigi io ti faria!
Il tuo letto acconcerei
dove metterci a dormire:
come a lindo cavaliero,
ti saprei ben io condire